E se lo spazio non basta?
Creiamo nuovi spazi!

Le aule straboccano, perché non sfruttare ogni spazio della scuola con arredi mobili e flessibili da sistemare in base alle esigenze? Nel frattempo, usciamo per una passeggiata. Quante sorprese, incontri e scoperte!

EDIZIONE
2019/20
LEGGERE LO SPAZIO
Architetti/e nelle classi


ARCHITETTI/E

Ivana Lacagnina, Elisabetta Salvadori
Alberto Terzi

QUARTIERE/PAESE
Borgo Palazzo

AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
Comune di Bergamo

SCUOLA

Istituto comprensivo Alberico da Rosciate
Scuola Primaria Ghisleri

CLASSI

n. 2 classi V
n. 50 bambini/e

INSEGNANTI

Francesca Grioni

TEMI E PAROLE CHIAVE

spazio
aula
laboratorio
ponte
micro paesaggi
torrente
giardino
arredo

OBIETTIVI

Da un primo colloquio con l’insegnante emerge una precisa problematica della scuola. In controtendenza rispetto ad altre scuole primarie in cui il calo demografico tende a far spopolare le classi, nella scuola primaria Ghisleri, infatti, il numero di studenti permane costante ed è anzi in aumento. A causa di questo oggettivo trend, le classi non riescono ad accogliere tutti gli studenti iscritti, o comunque le aule un tempo destinate a laboratori, aule docenti e ad attività curriculari parallele alla didattica canonica, sono tutte occupate dalle aule per le lezioni. Si vede che in tanti vogliono iscriversi in questa scuola, ma ne deriva anche qualche disagio per studenti e docenti ed una certa fatica a soddisfare ogni punto dell’offerta formativa.

Si decide dunque di porre il focus della nostra proposta su tale argomento, ipotizzando insieme ai bambini e alle bambine qualche soluzione. Non mancherà tuttavia un’attività di lettura dello spazio esterno all’edificio scolastico, partendo dal giardino fino al centro del quartiere per allenare lo sguardo all’osservazione del contesto e per scovare, chissà, qualche spunto utile al nostro progetto.

FASI

Sono in programma tre incontri, riusciamo a portarne a termine solo due.

primo incontro in classe di 2 ore

Già ci siamo fatte un’idea del tema progettuale che vogliamo affrontare questa ma il primo intervento non può prescindere dall’illustrazione dei temi cardine del percorso “A scuola di cittadinanza – Architetti e Architetti nelle classi”. “A seguito della condivisione, attraverso delle slides adatte ai nostri interlocutori, dei concetti chiave del progetto, intavoliamo una discussione sulla qualità dello spazio urbano: il confronto è talmente ricco che il tempo a disposizione si esaurisce senza quasi accorgersene. Come può essere lo spazio? Come posso sperimentarlo? Come è la città dei miei sogni? Fortunatamente c’è ancora chi desidera una città con più fantasia!

secondo incontro nel giardino della scuola e nel quartiere di 2 ore

Ci siamo ormai fatti l’idea di intervenire su uno spazio interno della scuola, un grande corridoio al primo piano, dove vogliamo posizionare degli arredi mobili che noi stessi disegneremo, con l’aiuto delle architette. Sottoporremo poi il progetto al comune che deciderà se e come  realizzarlo. Le premesse ci sono, ma questo lo faremo al prossimo incontro; ora, eccoci, con le cornicette di Architetti e Architetti nelle classi (che son diventate strumento e simbolo di un nuovo sguardo) e le lenti di ingrandimento alla scoperta di macro e micro paesaggi nel giardino della scuola. E poi fuori, in una passeggiata urbana entro i confini del quartiere che si snoda tra Piazza Sant’Anna e il parco del Galgario con la sua moderna passerella, attraverso via Borgo Palazzo, con le sue case storiche e il ponte sulla Morla, dove svetta l’immagine di un personaggio importante, chi sarà mai? E parte il carosello delle ipotesi, finché ci viene in soccorso un’abitante, ben informata, che vedendoci intenti a domandarci l’origine della statua, ci svela essere San Giovanni Nepomuceno. Chi l’avrebbe mai indovinato?

L’interazione coi passanti continua attraverso un questionario preparato in precedenza e continua la passeggiata attraverso luoghi più o meno noti del quartiere.

Purtroppo, l’ultimo incontro non ha più avuto luogo e il nostro progetto si è interrotto, ma abbiamo tentato di mantenere il contatto coi ragazzi attraverso la proposta #unosguardodentro #unosguardofuori, a cui hanno aderito a distanza.

FOTO

Altre foto dal progetto

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