Il nostro quartiere del cuore
Storie di rogge antichissime e leggende di portoni maledetti accompagnano il nostro cammino che si dirama tra vie di orti, giardini di sassi e odore di tartarughe. Registriamo tutto sui nostri taccuini, le immagini, le sensazioni, le emozioni che proviamo attraversando questi luoghi.
EDIZIONE
2022/23
EMOZIONI DALLA CITTÁ
Architetti/e fuori dalle classi
ARCHITETTI/E
Valentina Carrara, Gianluca Erroi
Ivana Lacagnina, Elisabetta Salvadori
QUARTIERE/PAESE
Celadina
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
Comune di Bergamo
SCUOLA
Istituto comprensivo De Amicis
Scuola Primaria De Amicis
CLASSI
n. 2 Classi V
n. 40 bambini/e
INSEGNANTI
Vilma Mazzoleni
Antonietta Caivano
Chiara Milesi
Salvatore Romano
TEMI E PAROLE CHIAVE
Orti
Vicinanza
parco dei sassi
roggia Morlana
portone del diavolo
gioia
cuore
legenda delle emozioni
OBIETTIVI
Fuori dalle classi è il modo in cui da due edizioni approcciamo lo spazio e proponiamo la nostra ricetta di conoscenza del territorio. Ed è appena fuori dalla scuola che parte la nostra camminata; un’escursione che si prefigge di scoprire le tracce e i segni della storia, della pianificazione, degli elementi naturali, ma anche di annotare le nostre emozioni per narrare gli spazi osservati e percepiti.
La cartografia emozionale è infatti uno strumento funzionale alla narrazione dei luoghi e alla loro possibile trasformazione. Attraversando specifici luoghi del quartiere, indicati dalla stessa classe, muniti di strumenti di rilievo e annotazione registriamo tutte le emozioni che tali spazi suscitano in ciascuno di noi. Questo bagaglio di informazioni deve poi essere riassunto attraverso un elaborato grafico, che restituisca una mappa dei luoghi “felici” o meno.
FASI
Poiché il primo incontro è fissato per febbraio, tramite l’insegnante, assegniamo alla classe un semplice compito delle vacanze che consiste nel raccogliere alcune informazioni sul quartiere: i luoghi più frequentati dai bambini/e, i confini del quartiere, i percorsi preferiti; li invitiamo a fare una passeggiata con i genitori ponendo a loro le stesse domande. Da questo elenco, nell’incontro con l’insegnante possiamo costruire due percorsi che dopo un primo tratto comune, si diramano in due direzioni distinte, ricongiungendosi alla fine a scuola, disegnando sulla mappa una sorta di cuore.
Primo incontro (3 ore)
A seguito di una presentazione di circa un’ora si esce seguendo il percorso delineato in precedenza ma con possibilità di modifiche dell’ultimo minuto.
In classe presentiamo in odo generale il progetto Architetti e Architette nelle Classi, diamo informazioni circa la nostra professione nelle sue varie declinazioni (infatti pur essendo tutti/e architetti/e facciamo cose davvero diverse!); successivamente spieghiamo il tema dell’edizione in corso e le modalità con cui eseguiremo la nostra passeggiata urbana: il percorso che è una mediazione tra i luoghi da loro identificati e quello che abbiamo rilevato noi, il materiale e le modalità di rilievo. Regaliamo loro un taccuino molto utile al rilievo.
Abbiamo identificato due percorsi a cui diamo nomi suggestivi legati a delle emergenze del territorio che abbiamo precedentemente individuato.: “Strada delle Rogge” e “Percorso del diavolo”
Il rilievo consiste nel riportare su mappa le sensazioni ed emozioni suscitate dai diversi luoghi, annotando anche sui taccuini tutte le suggestioni possibili, scaturite dall’utilizzo di tutti i 5 sensi, ma anche ascoltando le proprie soggettive emozioni, ricordi, conoscenze …
Secondo incontro (3 ore)
RIELABORAZIONE E RESTITUZIONE DELLA PASSEGGIATA
Forniamo una mappa muta che viene anche proiettata sulla LIM – in cui sono già indicati i luoghi principali e il Confine immaginario del quartiere. Loro evidenziano i luoghi sulla mappa utilizzando colori diversi per le diverse emozioni, secondo una legenda concordata. Riportano altresì i testi e gli appunti più significativi registrati durante la passeggiata e parallelamente danno alcuni nomi a determinati spazi. Il tutto confluisce in una mappa delle emozioni
Si crea spontaneamente un terzo gruppo che non è attivo nel lavoro di restituzione e che impegniamo in un lavoro più artistico (disegno, collage, libera creatività …) da questi lavori scaturiscono piccole opere che ci riproponiamo di appendere nei luoghi del quartiere maggiormente rappresentativi del lavoro svolto e carichi di emozioni.