Sotto/sopra (e dentro) le Mura
e se una “città ideale” ancora non la abbiamo? Possiamo impegnarci per conoscerla, indagando la sua storia e il suo patrimonio architettonico e poi… possiamo viverla e costruire la nostra personale relazione coi luoghi!
EDIZIONE
2017/18
SOTTOSOPRA LE MURA
Architetti/e nelle classi
ARCHITETTI/E
Barbara Brena, Valentina Carrara,
Elisabetta Salvadori
QUARTIERE/PAESE
Santa Lucia
AMMINISTRAZIONE PUBBLICA
Comune di Bergamo
SCUOLA
Istituto comprensivo Maria Immacolata
Scuola Primaria IMIBERG
CLASSI
n. 2 Classi V
n. 52 bambini/e
INSEGNANTI
Alessia Bonati, Chiara Rozzoni
TEMI E PAROLE CHIAVE
mura
scalette
città alta
città bassa
esplorazione
percezione
cinque sensi
accessibilità
patrimonio unesco
città ideale
OBIETTIVI
Siamo abituati a immaginare un muro come una barriera, un limite, qualcosa che ci impedisce di attraversare, costruito con l’obiettivo di difendere, nascondere, separare, anche a costo di creare delle “ferite” al contorno. Capita però che nel corso della storia, con il passare del tempo e col mutamento del punto di vista, un muro possa trasformarsi in qualcosa di completamente diverso…
Ce lo dimostra la storia delle Mura di Bergamo che furono erette dalla Repubblica di Venezia nel ‘500 come baluardo estremo ad Occidente dei possedimenti della Serenissima.
La città fortificata di Bergamo venne così trasformata in città fortezza in un arco temporale di 27 anni (1561/1588) provocando un vero trauma urbano, poiché la costruzione della nuova cinta muraria comportò la demolizione di moltissimi edifici, tra cui conventi e chiese (che diedero il nome alle attuali Porte d’accesso alla “città alta”).
Nonostante la loro genesi, legata a dolorose fratture, perdite e malcontenti, oggi le Mura sono diventate un elemento foriero di caratterizzazioni positive quali:
- socializzazione e risignificazione urbana dove passeggiare, ammirare il panorama, divertirsi, incontrarsi, conoscere la storia della città;
- un inaspettato ecosistema di biodiversità urbana pieno di colori e vita (fauna e flora), da considerarsi quale un museo all’aperto;
- unione di tre nazioni (Italia, Croazia e Montenegro) che si sono impegnate congiuntamente a perseguire l’obiettivo del riconoscimento delle opere di difesa veneziane tra il XVI e XVII secolo a patrimonio dell’Umanità UNESCO.
Riflettendo su questi argomenti, abbiamo identificato un tema progettuale che legasse la scuola (e il quartiere di Santa Lucia dove è ubicata) con la caratterizzazione di questa edizione Sotto/sopra le Mura. Le scalette che si possono imboccare in città bassa proprio dietro la scuola e che conducono a città alta attraverso le mura sono state identificate quale simbolo tangibile di unione, collegamento e accessibilità tra i due contesti urbani.
Sono stati raggiunti i seguenti obiettivi:
- contestualizzare il significato del riconoscimento UNESCO nel vissuto quotidiano dei bambini e delle bambine: quale attaccamento si sviluppa verso i propri luoghi di vita? quale percezione di un contesto storico e architettonico così importante?
- riflettere sul tema dell’accessibilità degli spazi urbani: ha lo stesso significato per tutti? oppure esistono differenti gradi? da cosa dipende? quali sono i fattori che la determinano, quali la favoriscono e quali la limitano? ogni persona è diversa (nelle sue caratteristiche fisiche, mentali, sociali): cosa comporta questo punto di vista se osservo (e progetto) lo spazio pensando all’accessibilità?
- realizzare un’installazione temporanea su 3 scalette nelle vicinanze della scuola, con cartelli “stradali” di racconto personalizzato dei percorsi (“dai bambini, per i bambini”).
FASI
Il progetto si è articolato in diverse fasi, con incontri in aula e sopralluoghi sulle scalette vicine a scuola.
Il primo incontro ha permesso alle classi e alle architette di riflettere insieme su come possa caratterizzarsi la “città che vorrei” (“una città a risparmio energetico, con molta natura, colorata e pulita, con meno inquinamento, dove le persone possano vivere in sintonia…”) in antitesi a quella che “non vorrei” (“traffico, degrado, inquinamento, poco verde…”).
Una suggestione emerge in ogni classe: “ma allora si potrebbe dire che città alta è la città ideale! Con poche auto, tanto verde, pulita…”.
Durante il secondo incontro, divise in 3 gruppi, le 2 classi hanno raggiunto città alta seguendo le scalette che partono nelle immediate vicinanze della scuola: la scaletta Fontanabrolo e la scaletta del Paradiso, che si biforca a circa metà percorso.
Ogni gruppo ha effettuato un sopralluogo del tracciato, utilizzando estratti cartografici (dall’aerofotogrammetrico comunale), macchine fotografiche, fogli e pastelli per il frottage, del cornicette nere strumento simbolo di Architetti/e nelle classi.
È stato chiesto ai bambini e alle bambine di:
- valutare i diversi gradi di accessibilità (in relazione alla pendenza e allo stato di manutenzione dei sentieri), resi in mappa attraverso tre colori (verde/arancio/rosso, dal percorso più facile a quello più difficoltoso);
- annotare emozioni/sensazioni emerse durante la passeggiata coinvolgendo tutti i 5 sensi nell’esplorazione;
- indicare puntualmente specifici luoghi di interesse di cui segnalare il valore;
- raccontare i materiali delle scalette attraverso la tecnica del frottage.
Nella seconda parte della mattinata, è stata visitata la cannoniera di San Giovanni.
Il terzo incontro, svoltosi in aula, ha permesso alle classi di rielaborare le informazioni raccolte durante il sopralluogo, creando anche dei loghi per la legenda: è stato deciso infatti di realizzare dei cartelli con una mappa personalizzata “dai bambini, per i bambini” da posizionarsi nei punti di partenza delle scalette (sia in città bassa che alta).
I cartelli, inaugurati con una passeggiata di festa che ha coinvolto anche alcune famiglie, sono stati realizzati grazie al supporto dell’amministrazione comunale, di uno sponsor e … all’intraprendenza delle architette che (aiutate da un marito) hanno materialmente appeso i cartelli agli imbocchi delle scalette, dove sono rimasti per l’intera stagione estiva.